Jordan Blog

niedziela, 23 września 2007



Tiritalla tiritalla
il prete sona e la serva balla
e si ar prete je va bbona
er prete balla e la serva sona.
Tiritalla tiritalla morirai senza assaggialla..
la pizza con zubbibbo calla calla.

Questo è un piatto storico della mia città...la ricetta proviene dal Breviario di cucina civitavecchiese ed è identica a come la faceva la mia nonna...vi assicuro che appena uscita dal forno "calla calla" è squisita!




Ingredienti: 100 grammi di polenta a grana grossa, 100 grammi di polenta fina, quattro cucchiai di zucchero, un bel pizzico di anice, tre cucchiai di olio, un pizzico di sale e 150 grammi di uva passa. In un piatto fondo grande disporre la farina a fontana, versarvi gli ingredienti meno l'uva passa e formare una pastella non troppo densa con circa mezzo litro/tre quarti d'acqua. Disporre la pastella in una teglia di 30 cm. di diametro ben oleata e distribuirvi l'uva passa, precedentemente ammorbidita in acqua per 30 minuti; aggiungere un filino di olio e cuocere per circa un'ora a 180/200 gradi.



p.s. In questo post come in altri non fermatevi al video e ai titoli provocanti (ma con significati ben precisi), piuttosto leggete tra le righe questi "articoli" che suscitano o, mi auguro dovrebbero suscitare, qualche spunto di riflessione sulla comunicazione, il marketing e gli avvenimenti/eventi che ci capita di osservare in determinati ambiti. ;)

A Napoli c'è una pizzeria, Brandi, che ha messo in giro la leggenda che in quel locale venne inventata la pizza margherita. In realtà, più che la maestria nell'arte della pizza il locale mi sembra che se la cavi meglio in maestria nell'arte del marketing. I titolari infatti sono molto bravi nel catturare qualsiasi celebrità passi da Napoli e ad immortalare l'eventi con sciupìo di foto, rigorosamente appese alle pareti del locale.

Al riguardo, l'apice del cattivo gusto mi sembra sia stato raggiunto dall'evento organizzato per festeggiare il ritorno dei Savoia in Italia: occasione ghiotta per continuare a fare marjeting, visto che la leggenda dell'invenzione della margherita ha a che vedere con i Savoia. La storia, piuttosto nota, sarebbe questa:

"Siamo esattamene nel 1889.Quella estate il re Umberto I con la regina Margherita, la trascorsero a Napoli, nella reggia di Capodimonte, come voleva una certa regola della monarchia, o per fare atto di presenza nell'antico regno delle due Sicilie. La regina era incuriosita dalla pizza che non aveva mai mangiato e di cui forse aveva sentito parlare da qualche scrittore o artista ammesso a corte.Ma non poteva andare lei in pizzeria così la pizzeria andò da lei; cioè fu chiamato a palazzo il più noto rinomato pizzaiuolo del tempo che si trovava alla salita Sant'Anna, a pochi passi da via Chiaia. Don Raffaele venne, vide e vinse, utilizzando i forni delle cucine reali, assistito dalla moglie donna Rosa, che era poi la vera maestra di pizze, la vera autrice di quelle classiche che furono presentate ai sovrani (le cronache del tempo ci hanno informato di tutto) una con sugna che è una sorta di strutto, formaggio e basilico; una con aglio, olio e pomodoro e una terza con mozzarella, pomodoro e basilico, cioè con i colori della bandiera italiana, che entusiasmò in particolare la regina Margherita, e non solo per motivi patriottici.
Don Raffaele, da bravo uomo di pubbliche relazioni, colse al volo l'occasione e chiamò questa pizza " alla Margherita", il giorno dopo la mise in lista al suo locale ed ebbe, come si puo' immaginare, innumerevoli richieste..."


Questa sarebbe la leggenda. Solo che la storia vera è un'altra: "la pizza alla margherita o pizza margherita, come si incominciò a chiamarla, passava per una novità, una invenzione vera e propria, mentre si sa che esisteva già prima. Non era considerata tra le più classiche e importanti però a Napoli si faceva già. Per esempio, per un'altra regina, la borbonica Maria Carolina, che di pizze era ghiotta, tanto che aveva voluto a corte, nel palazzo di San Ferdinando, un forno apposito. Carolina amava molto quella pizza bianca, rossa e verde; ma forse, se avesse potuto immaginare che quelli sarebbero stati i colori dell'Italia unita sotto un'altra dinastia, che avrebbe cacciato la sua, non ne sarebbe stata più tanto entusiasta..."

Beh, la faccenda ha molto a che fare con quanto è successo con la proprietà intellettuale di diverse canzoni popolari. Quando vennero messe a punto le normativa sul copyright, in America vi fu la corsa a registrare come proprie creazioni innumerevoli motivi tradizionali di pubblico dominio, attribuendosene il merito e, sopratutto, i proventi. Certo, fortunatamente il locale non può rivendidare copyright o brevetti, però dal punta di vista marketing la cosa sembra funzionare ed il locale è sempre strapieno, tant'è che spesso c'è da aspettare qualche ora tra l'attesa prima di sedersi ad un tavolo e quella prima che ti servano la sospirata pizza.

In sostanza, se avete voglia di folklore (ovviamente vi sono posteggiatori d'ordinanza per deliziarvi con il repertorio classico napoletano), armatevi di santa pazienza ed andateci pure. Ma se avete voglia di una buona pizza, vi sono altre scelte di gran lunga migliori, quali il Trianon o Il Pizzaiolo del Presidente, entrambi in zona Tribunali.

"L'invenzione della pizza margherita" Compilation

Giorgio Gaber: 'A PIZZA
Raffaele Viviani: 'O PIZZAIUOLO
Aurelio Fierro: SOLE PIZZA E AMORE
Pino Daniele: FATTE 'NA PIZZA
Riccardo Cocciante: MARGHERITA
Dori Ghezzi: MARGHERITA NON LO SA
Bruno Lauzi: MARGHERITA
Edoardo Bennato: IO PER TE MARGHERITA
Nilla Pizzi & Duo Fasano: LA MARGHERITA


Monica Bellucci nasce il 30 settembre 1964 in Umbria a Città di Castello(PG). Dopo la maturità classica si iscrive a giurisprudenza con l'intenzione di diventare avvocato, ma il suo ingresso nel mondo della moda, attività cominciata con l'intento di pagarsi gli studi, la assorbe fin da subito in una molteplicità di impegni. Nel giro di un paio di anni, insomma, è costretta a lasciare l'università per dedicarsi a tempo pieno alla sua carriera, che prende il volo nel 1988 quando Monica si trasferisce a Milano per essere arruolata nella famosa agenzia "Elite", conquistando in breve tempo le copertine delle maggiori riviste di moda. Entra nel mondo dello spettacolo con film anche americani: La Passione di Cristo, Matrix, Under Suspiction,Malena, ecc...
Se la perfezione esiste...lei sicuramente ne ricoprirebbe il ruolo


16 agosto - Agata Lo certo

Nel giorno del secondo anniversario del papato di Benedetto XVI, la Principessa Alessandra Borghese ha presentato il suo nuovo libro a Verona, nell'Aula Magna dell'Istituto "Stimate".
La Sua ultima opera racconta l'ambiente, i luoghi e le persone in cui è nato e cresciuto Joseph Ratzinger, riconfermando l'affetto di Alessandra Borghese per l'attuale Santo Padre.

Desideravo ascoltare la Sua presentazione, sia per conoscere l'esperienza di fede di un personaggio pubblico e giovane, nella persona di Alessandra Borghese, sia per prendere un eventuale contatto al fine di poterLa invitare, attraverso le Chiesa veneziana, ad un incontro con il pubblico della nostra città per una Sua testimonianza.

Hanno partecipato alla presentazione oltre alle personalita' veronesi anche l'amico di Alessandra, Vittorio Messori, giornalista e scrittore.

Si riuscirà ad invitare Alessandra Borghese a Venezia?
(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

Apparentemente crediamo di sapere tutto di loro. Apparentemente sembrano correre lungo un rettifilo di gioie e dolori, amiche e fidanzati, jeans alla moda e lacrime agli occhi. Apparentemente sembra facile e difficile essere adolescenti. Sicuramente non si può fare a meno. Di sognare i sogni. Di desiderare l’amore, l’amicizia, la vita. Alessandra Sardu racconta così l’adolescenza in Apparentemente Lucignolo, edizioni peQuod. Una storia di formazione che della favola ha la leggerezza della scrittura e della struttura. “Sono sempre stata attratta da Lucignolo”, ha detto ai lettori che l’hanno incontrata venerdì sera alla Libreria Guida di Capua. E se Lucignolo si chiama Matteo, occhi azzurri - chitarra elettrica, Edwige, proprio come Pinocchio è vissuta per un po’ nella bugia. “Del bellissimo libro di Collodi mi piaceva proprio la scena in cui Pinocchio sul ciglio della strada vede il carro dei bambini che stanno per andare nel Paese dei Balocchi e pensa: devo andare, devo andare”. Dal primo rigo invece Ewdige corre. E’ in ritardo, sin dal primo rigo. “Ero in ritardo. Con me stessa e con i miei sogni”. Una rapida sequenza di capitoli in sui si passa da un’aula di conservatorio alle strade di periferia, dalla scuola autogestita alle passeggiate nel parco, alle pause nei pressi di un albero con un punto interrogativo. “La maturità non viene senza esperienza”, dice ancora Alessandra. “E ci vuole sempre tanto coraggio per fare le cose”. Fuori della scrittura Alessandra ha il coraggio della giovinezza, di cui rivendica soprattutto la spontaneità. Ha scritto il romanzo quando aveva 17 anni e pur pubblicandolo qualche anno dopo non ha cambiato un solo rigo. La giovinezza è il vento leggero delle certezze e delle paure, delle frasi zeppe di punti esclamativi e interrogativi. Ma la giovinezza è anche il ricordo dei cartoni animati e la scoperta dei poeti americani, lo studio del latino e la partecipazione ai cortei. “Bisogna farle le esperienze, bisogna andare, perché tante cose non svelate fanno un adulto non vissuto”, afferma con convinzione. “Matteo dice a Evy di non preoccuparsi, anche se ha sbagliato. Secondo me questa è la cosa più bella che una persona possa dire all’altra”.
Nel libro, una girandola di personaggi, di ragazzine svagate che cambiano amori e umori, smalto sulle unghie e occhiali alla moda. Ragazzi che fumano e tirano cocaina mentre altri nello stesso momento discutono di pace e di guerra. Adulti distratti, adulti normativi, che liquidano le ribellioni con note e sospensioni. Come se potesse bastare un registro a rendere più regolare la vita dei ragazzi. Loro invece, Edwige e i suoi amici, con le parole ci fanno lunghi nastri di sogni e di magie, di viaggi e di promesse. E se qualche volta la “Realtà uccide il Sogno”, se qualche volta la morte di un amico in volo dal quinto piano ti toglie persino il respiro, c’è solo un mondo dove puoi rifugiarti. Dove puoi correre ed avere la certezza di un abbraccio senza fine: la musica. Quella che si sente nella testa, quella che si suona negli scantinati, il rock e il jazz, i brani degli altri e quelli “solo nostri”. La musica che parla d’amore in un modo speciale. Perché l’amore stesso è speciale. Entra ed esce dalla vita. Cambia e trasforma. Porta lontano solo quando è vicino. “Non mi sembra un’utopia avere diritto a un mondo migliore…” si legge in quarta di copertina. Un mondo migliore non dovrebbe essere un’utopia. E soprattutto non conta l’età. Apparentemente.

E oggi, a non meglio precisate decine di migliaia di anni dal primo, infausto, tentativo di Icaro, "il volo" sta per diventare realtà.
Naturalmente in un luogo di montagna, laddove osano le aquile, anche se sono di pietra.

Esiste infatti, nel cuore della Basilicata, in un parco naturale, un luogo di suggestione che, se da una parte attira il visitatore, dall'altra quasi lo inquieta, per la maestosità della natura, delle vette aguzze e frastagliate delle Piccole Dolomiti Lucane (siamo oltre i 1.000 mt di altitudine).
Siamo ad una trentina di Km da Potenza, che è avvolta da quelle distese di boschi e montagne che disegnano un paesaggio che non si riproduce per diverse centinaia di Km, almeno in Italia.

Alcune immagini de "il volo dell'angelo", cliccaci sopra per aprire la galleria completa:

il volo dell'angelo da Pietrapertosa a Castelmezzano

il volo dell'angelo da Pietrapertosa a Castelmezzano

visita il sito ufficiale

veramente linduzza cara, qua pare tornato (tornato? ma quando era mai venuto?) l'inverno. per la cronaca fa la stessa temperatura che a firenze, magari la minima no, cominque e' pure piovuto....il che e' abbastanza straordinario se pensate che il primo giorno di pioggia dopo tre mesi e' esattamente quello che io avevo con cura scelto per girare illegalmente su mulholland drive una scena del mio film.
i miei nemici potevano essere solo due. la polizia (non avevo il permesso) e la pioggia (ovvie ragioni di bagnato). sara' che faccio un corto su dio che e' morto e lui si deve essere incazzato perche' me li ha mandati tutti e due in serie. polizia e pioggia a mezz'ora di distanza. certo che se veniva prima la pioggia non dovevo pagare la multa...vabbe' almeno posso continuare a competere per le multe piu' fantasiose del mondo: e' illegale portare e filmare una cabina telefonica in un'area statale in prossimita' della citta' piu' filmata del mondo. ma in fondo anche al poliziotto piaceva cosa stavamo facendo...non finiva piu' di scattare foto alla cabina! Ah! un consiglio: non lasciate cabine telefoniche incustodite perche' la gente va matta. Noi dopo dieci minuti ci abbiamo trovato dentro una coppietta di chicanos teneramente intenta a limonare dinnanzi al panorama notturno di universal city...

a presto foto del set....

besos surfisti della rete e degli autobus!

meg

C'era Una Volta... Bim Bum Bam
Nato nei primi anni '80, Bim Bum Bam ha fatto compagnia almeno ad un paio di generazioni e fortunatamente noi ne abbiamo fatto parte. Il suo esordio fu in onda su italia1 alle 16.00, condotto da uno straordinario Paolo Bonolis e Licia Colò (successivamente sostituita da Manuela Blanchard) con la compagnia del bizzarro "mezzobusto" di Uan. Beh, che dire... Quanta nostalgia!! E si, perchè il trio Uan, Five e Four sono stati successivamente "licenziati" e regalati ad una scuola di teatro ponendo definitivamente fine alla trasmissione.
Indimenticabili comunque le gag tra i personaggi, accompagnate da momenti educativi ma soprattutto di divertimento e di interazione con i bambini. Per non parlare poi del grande personaggio che era il Signor Brandolin, una voce fuoricampo che schiavizzava e sgridava il povero Paolo Bonolis e degno di citazione è senza dubbio Giancarlo Muratori, il doppiatore di Uan che concludeva ogni puntata con un "ssssssì".
Insomma, da quando Bim Bum Bam ci ha lasciati, la sua fascia oraria è orfana di contenitori per cartoni e trasmissioni del suo calibro non ce ne sono più state!

Cari Amici, cosa ne pensate di questa mancata presenza di una
trasmissione come Bim Bum Bam? Quali ricordi avete di quest'ultima?
Nell'immagine: Uan e Ambrogio "In ricordo di due vecchi amici"